
Timoncini non rappresenta un edificio come se fosse monumentum aere perennius, ma lo corrode al suo interno, registra il suo deperimento, assiste alla sua metamorfosi in superficie, in cartilagine, in diaframma etereo e sfibrato. Le case, i palazzi non hanno funzione o status di volumetria, ma sono estensioni che tendono alla bidimensionalità e, di conseguenza, alla vulnerabilità.
Elena Pontiggia – 1999